Non era una voce e non sono parole...La mia avventura nel mistero dell'essere, di Dio e dell'universo seguendo Rosmini e la sua

Riferimento: 9788869291029

Editore: Effatà
Autore: La Rosa Michele
Collana: La fede in dialogo
In commercio dal: 13 Febbraio 2024
Pagine: 112 p., Libro in brossura
EAN: 9788869291029
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Descrizione

È possibile guardare il futuro con gli occhi del passato? In questo volume si vuol tentare di verificare la possibilità che, nella speculazione teosofica rosminiana, vi siano anticipazioni sorprendenti circa il modo di comprendere oggi un modello cosmologico alternativo, sul quale sarà necessario confrontarsi in futuro: possibile che Rosmini abbia pensato ad un triplo Big Bang, di materia, vita e coscienza, settant'anni prima della scoperta del Big Bang e della dimostrazione matematica della sua sola componente materiale? No, di certo. Possibile che fosse a conoscenza dell'ipotesi di una «stella oscura» di John Michell del 1783, in cui la velocità di fuga dal corpo celeste sia più grande della velocità della luce? Difficile da credersi, non lo sappiamo. Ma allora, come si spiega che nel suo modello teosofico sia già tutto comprensibile? La Teosofia di Antonio Rosmini è un percorso rigoroso e razionale, dove la Rivelazione è solo un'ipotesi, per poter esplorare quello che la sola ragione, in un pensiero definito assoluto, è capace di comprendere dell'essere, di Dio e del Cosmo, arrivando nel suo vertice più alto a dimostrare che Dio debba necessariamente essere una Uni-Trinità, la relazione assoluta di un soggetto-oggetto infinito: «L'Ontologia, la Teologia (razionale), e la Cosmologia, sono tre parti di una sola scienza, a ciascuna delle quali manca il tutto e l'esistenza propria: rientrando di continuo l'una nell'altra, esse confondono, quasi direi, le loro acque nel mare dell'essere... Quindi la denominazione di Teosofia data all'unica scienza, che, dividendosi nelle indicate tre parti, riesce una e trina». Antonio Rosmini, Teosofia, n. 30. Prefazione di Samuele Francesco Tadini. Presentazione di Marco Tanghetti.