Le armi bianche. Disciplina giuridica dal codice sardo ad oggi

Riferimento: 9788833798646

Editore: Pacini Giuridica
Autore: Traina Gabriele, Pierobon Alessandro, Salvalaio Filippo, Lo Conte Lorenzo
Collana: Diritto
In commercio dal: 2025
Pagine: 152 p., Libro in brossura
EAN: 9788833798646
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Descrizione

Gli Avvocati Gabriele Traina e Alessandro Pierobon, del Foro di Treviso, sono colleghi con studio in Conegliano (TV) ed operano nel settore penale e civile. Hanno affrontato la problematica delle armi bianche e degli strumenti da punta e taglio per i loro clienti, risolvendo le questioni anche grazie ad una specifica conoscenza degli strumenti in capo all'avv. Traina. In occasione di eventi organizzati dagli appassionati di lame, vi è stata la conoscenza con gli altri due autori, Filippo Salvalaio e Lorenzo Lo Conte, rispettivamente presidente e vice presidente dell'IPA (International Police Association) esecutivo locale di Venezia, entrambi ufficiali di P.G. presso la Polizia di Stato, il primo in servizio attivo, il secondo in quiescenza ma attivo in vari settori derivati. Dalla sinergia tra gli autori, stante anche lo spirito divulgativo che li contraddistingue, infatti Filippo Salvalaio è autore di altre pubblicazioni (Guida al cronotachigrafo digitale, manuale pratico-operativo per autotrasportatori), si è passati anche alla formazione, tramite la predetta associazione, a favore delle stesse Forze dell'Ordine su base volontaria, di talché è nata l'idea della pubblicazione del presente libro. Il presente lavoro, frutto quindi di una collaborazione tra gli autori con competenze diverse ma convergenti, mira a dare una visione completa della disciplina esclusivamente delle armi bianche e degli strumenti da punta e taglio. La completezza non sta soltanto nel repertorio giurisprudenziale raccolto e messo a confronto per far emergere le aporie tra le stesse pronunce, ma anche e soprattutto nella ricerca storica dei principi fondanti la materia trattata e ciò si è reso possibile evidenziando cosa si intendesse per armi e strumenti nel primo codice unitario del 1859 cd. Codice Sardo per seguire poi con il codice Zanardelli del 1889 per finire all'attuale codice Rocco del 1930. Ampio spazio, e non poteva essere diversamente, viene dedicato all'art. 4 della legge 110/1975 che da solo raggruppa la quasi totalità dell'attuale materia trattata, raffrontando le sentenze della Corte di Cassazione, oltre a quelle della Corte Costituzionale, che, per quel che riguarda alcune tipologie di coltelli, hanno dato finalmente una lettura rispondente alla norma, abbandonando i retaggi delle armi insidiose codificate nei Codici Penali del 1859 e 1889.