Chimico libertino. Primo Levi e la babele del lager (Il)

Riferimento: 9788843099252

Editore: Carocci
Autore: Franceschini Fabrizio
Collana: Lingue e letterature Carocci
In commercio dal: 24 Marzo 2022
Pagine: 202 p., Libro in brossura
EAN: 9788843099252
19,00 €
Quantità
Non disponibile

E-Book non acquistabile

Descrizione

Primo Levi ha spesso sottolineato la sua curiosità per la linguistica, che l'ha accompagnato fin dall'infanzia e dall'adolescenza, quando già si interessava alla grammatica latina e all'etimologia. Ma la sua vocazione sarebbe rimasta, forse, a un livello modesto e disinteressato se non avesse dovuto affrontare l'esperienza terrificante, ma anche straordinariamente fortificante, di Auschwitz. Il valore delle lingue per la vita o la morte nel Lager, il caos babelico e l'ordine, l'uso di Dante e dei classici per salvarsi, raccontare, ripensare la sopravvivenza, il rigore nella scelta delle parole e l'attenzione alle parlate del suo mondo di ebreo piemontese, il rinnovamento del proprio linguaggio nell'Italia degli anni 1960-70 sono solo alcuni dei temi di questo libro, che ripercorre l'opera di Levi e le importanti pagine da lui dedicate, in modo insieme libertino e competente, all'uso di lingue, parole e segni.